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ex misericordia

Il complesso denominato Ex Misericordia comprende una serie di edifici che circondano due cortili nella parte meridionale del centro storico di Crema. L’ubicazione è vicino alla cerchia muraria veneta nei pressi della porta Sud: “Porta Ripalta”.

L’Opera Pia dei poveri mendicanti o della Misericordia ha un’origine antica. È stata istituita con delibera del Consiglio Generale della Città di Crema del 31 dicembre 1536 che ne approvò “i capitoli fondamentali”. Scopo originario era quello di soccorrere i fanciulli mendicanti, privi della cure dei genitori, “per nutrirli meglio che si potrà e raddrizzarli a qualche arte”.

 

La riorganizzazione delle Opere Pie Cremasche

Nel 1863 le opere pie cremasche furono riorganizzate nel quadro normativo del nuovo stato unitario e vennero fuse in un unico ente: “Consiglio degli Istituti Ospedalieri”. Successivamente avvennero molte variazioni fino all’incorporazione nell’attuale Fondazione Benefattori Cremaschi onlus.

Dal punto di vista edilizio il complesso è composto da una parte più antica che si estendeva sul lato Orientale della attuale via Kennedy con alcune piccole case di probabile origine cinquecentesca (vedi mappa del 1816). Si tratta di cinque immobili che si affacciano lungo la via e che posseggono dei cortili interni, si nota anche un corpo di fabbrica posizionato a Est e parallelo alla strada a cui è attribuito un cortile interno. Il resto della superficie è costituito da un’estesa area a verde, un tradizionale brolo coltivato.

La grande ristrutturazione della fine dell’800

Il primo grande intervento edilizio avvenne dopo il 1873 quando, con i nuovi statuti, questa istituzione venne riattivata e vennero demoliti gli edifici preesistenti costruendo ex-novo l’esteso edificio che occupa praticamente tutta l‘area.Il nuovo edificio in quegli anni ospitava 24 fanciulli con 20 convittori e 11 semiconvittori. Il nuovo edificio demolisce le preesistenze (si nota solo qualche parte della muratura del confine Sud che si presenta con le caratteristiche mensiocronologiche cinquecentesche) e occupa tutta l’area anche del brolo preesistente. Si tratta di un corpo di fabbrica lungo la via Kennedy di un piano e di tre piani per la zona angolare con un edificio a due piani per la parte Est.

Il secondo cortile è delimitato da un nuovo edificio di due piani che si estende lungo la via Patrini completato da due ulteriori corpi di fabbrica più recenti che delimitano il cortile sui lati Est e Sud. In particolare, si nota una piccola costruzione di recente realizzazione che ospita una centrale termica ad uso della scuola posta nell’angolo Sud Est del secondo cortile.

In seguito, la scuola (un liceo artistico) che occupava la parte del complesso su via Patrini  ha abbandonato l’edificio (2006) e anche il centro Discinetici si è trasferito altrove. Attualmente l’edificio non è occupato.

Negli scorsi anni la Fondazione ha provveduto al restauro della casa lungo la via Kennedy per destinazione socio sanitaria con mini alloggi protetti per anziani.

Un bene della comunità che necessita di cure e attenzioni

L’originaria funzione di carattere sociosanitario è sempre stata in gran parte mantenuta. La nuova costruzione del 1873, che ha demolito quanto esisteva lungo la via Kennedy edificando in gran parte il brolo esistente, ha conformato tutto il complesso con caratteristiche architettoniche e materiche particolari.La struttura lignea del tetto presenta travi in rovere e in abete con appoggi sulle murature trasversali e con capriate, esistono anche terzere in abete. I travetti lignei in abete sono sostanzialmente in buono stato con isolati lievi cedimenti e vari tipi di degrado. Il manto di copertura in coppi tradizionali di cotto è in buono stato; si notano solo rotture, scivolamenti nella zona del colmo. Gli abbaini in legno presentano problemi di tenuta e di sigillatura e necessitano di un intervento di sistemazione generale.

I solai lignei presentano alcuni problemi di cedimenti e avvallamenti localizzati dovuti ai carichi eccessivi di cui sono stati oggetto. I solai in latero cemento si presentano in buono stato ad eccezione di quelli del primo piano dell’ala settentrionale su via Patrini. Qui, visto anche l’uso intensivo da parte della scuola, si notano cedimenti e avvallamenti ed una scarsa armatura.

Le volte in muratura si presentano in buono stato di conservazione ad eccezione di quelle del portico del cortile centrale. Qui la presenza della terrazza superiore con la scarsa impermeabilizzazione ha favorito la penetrazione delle acque piovane con una serie di degradi conseguenti: distacco di intonaco, erosione dei mattoni, cedimenti di alcuni elementi.

Il prospetto lungo via Kennedy

La facciata su via Kennedy presenta l’unica parte di un disegno più articolato rispetto a tutto il complesso. Qui sono presenti davanzali, zoccolo, spalle del portone e contorni di finestre in una pietra molto diffusa nel territorio: la pietra di Sarnico (un’arenaria a cemento calcareo che presenta di solito un degrado molto diffuso). Gli elementi lapidei si presentano in pessimo stato con fenomeni di erosione, mancanza, distacchi, fratturazione. Anche le superfici ad intonaco sono in pessimo stato di conservazione con distacchi, lacune, colature e presenza di pezze cementizie. Questa facciata è quella che presenta un grado più elevato di degrado.

Gli altri prospetti possiedono un minor grado di degrado seppure siano anch’essi soggetti a fenomeni come dilavamenti, lacune, colature e molti rifacimenti di intonaci di natura cementizia.

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