Al Centro Diurno di Fondazione Benefattori Cremaschi si preparano colori e tele per il nuovo percorso di arte terapia “Narrazione a colori”, che si inserisce nel progetto “Vivere ancora” ideato dal Centro Ricerca Alfredo Galmozzi.
L’arteterapia è l’arte della narrazione, ogni persona che intraprende questo percorso troverà la modalità preferita per esprimersi artisticamente. Attraverso i diversi materiali artistici (materiali secchi, liquidi, malleabili e new media) la persona sviluppa un percorso arteterapeutico mediante il quale avrà la possibilità di ricreare il proprio mondo, sia esso interno che esterno, ricostruirlo, reinterpretarlo e farlo proprio attraverso il linguaggio visivo al fine di prenderne coscienza ed elaborarlo.
Elisa Ventura – Coordinatrice Area Animativa

La premessa è dare nuova vita alla vita: il laboratorio permette di raccontare/raccontarsi emozioni, silenzi, ricordi di vita attraverso le immagini. Ogni esperienza, ogni vita, ha bisogno di essere raccontata, descritta, ha bisogno di lasciare un segno per essere compresa meglio.

Linee, forme, colori, luci e ombre vanno a creare sul supporto immagini, luoghi, scene, oggetti e situazioni di vita che appartengono alla persona che le sta producendo, dandole così modo di renderli visibili e “abitarli” e viverli non solo inconsciamente, ma anche consapevolmente. La forza e il senso dell’arteterapia stanno proprio in questo: raggiungere spazi profondi e sconosciuti dove le parole non arrivano, superando lo stato di coscienza, facendo emergere dall’inconscio senza alcun filtro quanto vi è di più nascosto ma anche di più vero nell’individuo e soprattutto, quindi, rendere visibile ciò che è invisibile.
Gli obiettivi sono volti a attivare la memoria sensoriale ed emozionale e raccontare storie vissute e del vivere ancora. Inoltre, grazie al laboratorio, si cerca di imparare/riscoprire ad osservare, a socializzare, a sentire e agire in modo più intenso e di affrontare la fragilità nelle sue diverse forme.
Il percorso si sviluppa in 12 incontri nella stanza della palestra del CDI della Fondazione. A questi parteciperanno sempre due operatori (un’educatrice con specializzazione in arteterapia e, a rotazione, un educatore dello staff animativo).
