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In occasione della festa di San Pantaleone, patrono di Crema, sabato scorso si è tenuto presso il Centro Giovanile San Luigi il convegno diocesano “Dalle città a misura di anziano alle città per la longevità”. L’evento, organizzato dalla Diocesi di Crema in collaborazione con vari partner, ha esplorato il tema dell’invecchiamento attivo e il ruolo delle città nel favorire il benessere delle persone anziane nelle città.

Il Vescovo di Crema, Daniele Gianotti, ha aperto l’incontro con una toccante citazione dal salmo “nella vecchiaia non abbandonarmi”, mentre il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, ha parlato dei dati demografici e delle sfide future, enfatizzando l’importanza di rendere le scelte politiche non solo economicamente sostenibili, ma anche culturalmente inclusive. Il sindaco ha inoltre sottolineato l’obiettivo di recuperare aree storiche come gli ex Stalloni per creare comunità di servizi per la vita autonoma.

L’architetto Riccardo Erata ha illustrato come le “città attente” possano essere modellate attraverso osservatori statistici che identificano le migliori pratiche, dalla qualità dell’ambiente e dei servizi alla speranza di vita. Erata ha evidenziato l’importanza di spazi urbani condivisi, come orti urbani, biblioteche e cooperative, e come l’arredo urbano possa avere un ruolo sociale significativo.

La Fondazione Benefattori Cremaschi ha partecipato a questa importante iniziativa sottolineando il suo storicoi impegno nella cura delle persone anziane. Durante la tavola rotonda con ASST Crema, Comunità Sociale Cremasca, il Centro Servizi al Volontariato e l’Assessorato ai servizi sociali del Comune di Crema, la responsabile gestionale della RSA “Lucchi”, Gloria Regazzi, ha illustrato le attività della Fondazione, evidenziando l’importanza di un dialogo continuo con gli enti locali.

Il convegno ha affrontato anche la “crisi di vocazione” che colpisce vari ambiti del prendersi cura: sacerdoti, volontari, assistenti sociali. Gloria Regazzi ha sottolineato come le famiglie spesso si trovino sole a gestire le cure degli anziani, e la necessità di un sistema di supporto, anche e soprattutto attraversoi esperienze di contaminazione ed incontro, più robusto e attrattivo per i giovani interessati al volontariato.

Dalla giornata di confronto è emersa l’importanza di rendere le città inclusive e accessibili a tutte le generazioni, specialmente impegnandosi a creare comunità che favoriscano le esperienze di volontariato e l’integrazione generazionale: strategie chiave per affrontare le sfide future legate all’invecchiamento della popolazione.