La Giornata Mondiale per la malattia di Parkinson rappresenta un evento di sensibilizzazione importante di tutta la popolazione, innanzitutto per eliminare lo stigma che spesso accompagna le persone affette dalla malattia, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica su quelle che possono essere le azioni da mettere in atto per migliorare la qualità di vita di questi pazienti sotto ogni aspetto: diagnostico, terapeutico e di inclusione sociale.
Michele Gennuso – Neurologo FBC
La Fondazione Benefattori Cremaschi è ormai un’eccellenza nella presa in carico della malattia di Parkinson. E’ attivo infatti un ambulatorio neurologico, che ha ottenuto l’accreditamento da parte di Regione Lombardia. La peculiarità dell’ambulatorio è la multidisciplinarità: il medico lavora insieme ad un’équipe di professionisti così da avere uno sguardo a 360 gradi sulla patologia e sui bisogni del paziente. Infermiere, fisioterapista, dietista, terapista occupazionale e assistente sociale sono le figure chiave dell’ambulatorio FBC, che prendono in carico il paziente ed elaborano un piano di cura individuale al fine di migliorare la qualità di vita, sua e della cerchia famigliare.
Oltre a questo FBC ha dato avvio ad alcune attività integrative che, come spiega lo stesso dott. Gennuso, apportano grandi benefici ai pazienti affetti da malattia di Parkinson. Le attività – alcune delle quali tenute in collaborazione con la onlus “La Tartaruga” – si svolgono nella sala polifunzionale di via Zurla e possono parteciparvi anche i caregivers.
La boxe senza contatto rappresenta una modalità emergente nel trattamento dei pazienti, nella quale viene sviluppato innanzitutto sempre di più il controllo posturale, oltre a una serie di movimenti finalizzati all’obiettivo che sono fondamentali per questo tipo di rieducazione.
La fisioterapia viene seguita dai professionisti in organico a Fondazione Benefattori Cremaschi: Ci sono delle evidenze scientifiche che dimostrano come la fisioterapia, sin dalle prime fasi della malattia e non solo nelle più avanzate, svolga un ruolo importantissimo per favorire il rallentamento della progressione della stessa e per prevenire tutte quelle che possono essere le complicanze legate al problema motorio, che spesso comporta anche anomalie posturali.
Anche lo yoga e la danza offrono numerosi benefici ai pazienti: ci sono delle evidenze scientifiche che dimostrano come l’attività dello yoga migliori la postura del paziente, il controllo del respiro e tutti gli aspetti legati all’emotività. Per quanto riguarda la danza, riuscire a inserire il movimento del paziente all’interno di un ritmo, di una musica, rappresenta una modalità efficace per garantirgli la possibilità di scoprire e riscoprire programmi motori.