
Aree di intervento
La nostra offerta di servizi è ampia e risponde in modo preciso e puntuale alle esigenze dei nostri utenti. Poniamo il massimo dell'attenzione in un'erogazione di elevata qualità, garantita da competenza, esperienza e grande cura alla persona.
Storia della Fondazione
La storia di Fondazione Benefattori Cremaschi Onlus ha origini molto lontane, che risalgono addirittura alla metà del 1300 se consideriamo che alcuni palazzi attuali già facevano parte dell’Ospedale Domus Dei fondato e sostenuto da 14 cittadini benefattori.
Per come la conosciamo oggi, Fondazione Benefattori Cremaschi è l’ultimo atto di una serie lunghissima di fusioni ed aggregazioni tra le Opere Pie e gli Istituti di Beneficenza del nostro territorio. Tra essi figurano: Il Pio Conservatorio delle zitelle (1517), O.P. Figlie Ricoverate (1733), O.P. Marini (1888) e l’O.P. Cronici (1903) fino alla creazione degli Istituti di Ricovero di Crema nel 1938 che si trasformarono nell’attuale Fondazione con lo scioglimento delle I.P.A.B nel 2004.
1351
Ospedale Domus Dei
1536
Opera Pia Istituto Misericordia dei Poveri Mendicanti
1733
Ospizio Incurabili poi Opera Pia Cronici, poi Pia Casa di Ricovero
1888
Opera Pia Casa di Riposo Marini, Carioni-Vimercati, Pasquini
1903
Opera Pia Cronici
1903
Opera Pia Centro Minori Frecavalli
1938
ISTITUTI DI RICOVERO DI CREMA
Il 20/01/38 molte Opere Pie fino ad allora facenti capo all’ECA vennero scorporate da essa e incorporate nell’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza I.P.A.B.
2004
FONDAZIONE BENEFATTORI CREMASCHI O.N.L.U.S.
A seguito dello scioglimento delle I.P.A.B. nasce FBC

2019
FONDAZIONE BENEFATTORI CREMASCHI E.T.S.
Conformemente ai principi di cui al D.Lgs 117/2017 nel 2019 si approva il nuovo Statuto per la trasformazione ad Ente del Terzo Settore (ETS). Alla data odierna il nuovo statuto non è ancora entrato in vigore in attesa di perfezionamenti normativi da parte dell'UE.

Fondazione Benefattori Cremaschi Onlus è il frutto di una storia plurisecolare, che inizia nel XIV secolo con la fondazione nel 1351 dell’Ospedale Domus Dei.
Un tempo denominata “Istituti di ricovero di Crema”, la Fondazione nasce nel 1938, in seguito alla separazione tra i precedenti Istituti ospedalieri e di ricovero e l’Ospedale Maggiore di Crema. Al momento dell’istituzione, gli istituti di ricovero comprendevano quattro enti: l’opera pia Misericordia Verdelli, l’opera pia Cronici, il Centro minori Frecavalli e la casa di riposo Marini Carioni Vimercati Pasquini.
La Fondazione recepisce a tutti gli effetti la vocazione delle sopra citate Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza, dalla cui fusione essa nasce, ampliandola in funzione dei bisogni socio sanitari del territorio e degli utenti che ad essa si rivolgono.
Da ciò si evince come la Fondazione sia da secoli parte integrante e punto di riferimento del territorio cremasco, rispondendo ai bisogni della popolazione, in particolare di quella anziana con particolare fragilità.
Oggi la Fondazione offre tutela sanitaria e assistenza socio sanitaria per anziani a vari livelli e intensità:
- Cure intermedie residenziali, in particolare riabilitazione clinica, sociale e assistenziale
- RSA
- Nucleo Alzheimer
- Hospice
- Ambulatorio Radiologico e MOC
- Ambulatorio di Fisiatria e Fisioterapia
- Ambulatorio Geriatrico
- RSA aperta: misura assistenziale disciplinata dalla Delibera della Giunta Regionale 2942/2014
- Centro Diurno Integrato (CDI), misura che si colloca ad un livello intermedio tra l’assistenza domiciliare e le strutture residenziali, disciplinata dalla Delibera della Giunta Regionale 8494/2002
- Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), che prevede l’erogazione di prestazioni infermieristiche e riabilitative, interventi assistenziali, consulenze geriatriche, fisiatriche e psicologiche presso il domicilio del paziente
Il lavoro dei nostri oltre 400 operatori
Statuto Fondazione Benefattori Cremaschi
- prestare ospitalità ed assistenza agli anziani di ambo i sessi in condizione di parziale o totale non autosufficienza od anche in condizione di autosufficienza e provvedere al ricovero, al mantenimento cura ed assistenza gratuita di malati cronici poveri di entrambi i sessi ovvero a pagamento per malati cronici non aventi titolo al ricovero gratuito;
- offrire, in regime di residenzialità, a soggetti non autosufficienti, in particolare anziani con esiti di patologie fisiche psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio, adeguati livelli di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa nonché piena assistenza tutelare, abitativa ed alberghiera, atti al mantenimento ed al miglioramento dello stato di salute e del grado di autonomia nelle attività quotidiane, sociali e di relazione;
- prestare ricovero e servizi per trattamenti prolungati (lungodegenza) e di riabilitazione (intensiva ed estensiva). In particolare: pianificare e attuare interventi integrati di valutazione, diagnosi, terapia, cura e riabilitazione (intensiva post-acuta ed estensiva) finalizzati al recupero funzionale e/o alla stabilizzazione clinica e/o al ritorno al proprio contesto abitativo e familiare di persone, in particolare anziane portatrici di comorbilità, con perdita recente della autonomia da patologia acuta – subacuta o cronica riacutizzata o da decondizionamento;
- offrire tutela sanitaria che garantisca cura ed assistenza socio-sanitaria ai malati terminali ed a persone in situazioni di coma o stato vegetativo;
- provvedere a persone portatrici di sindrome demenziale quali la malattia di Alzheimer e le altre demenze collaborando e promuovendo progetti sanitari di ricerca, assistenza e informazione;
- attivare iniziative di formazione tecnico-scientifica e di ricerca nel campo delle patologie croniche ad involuzione invalidante e della medicina della prevenzione, promuovendo la diffusione della cultura geriatrica;
- adeguare costantemente le prestazioni ed i servizi erogati alle indicazioni legislative nazionali e regionali, nonché all’evoluzione dei bisogni derivanti dalla transizione demografica – epidemiologica;
- promuovere periodicamente momenti di partecipazione e confronto con le Istituzioni del territorio, con le forze sociali e del terzo settore in esso operanti e favorire lo sviluppo e la partecipazione del volontariato;
- favorire l’aggiornamento professionale continuo del personale;
- garantire la preparazione specifica del volontariato, degli obiettori di coscienza e del personale delle cooperative di servizio che, a titolo diverso, operano all’interno della Fondazione;
- promuovere stili gestionali volti alla valorizzazione, al coinvolgimento e alla responsabilizzazione di tutte le risorse umane operanti all’interno della Fondazione;
- promuovere, mediante l’apertura dei servizi al territorio, se e nella misura possibile, interventi nei confronti della famiglia o delle reti amicali e parentali degli anziani in stato di bisogno, per mantenerli il più a lungo e nel migliore dei modi possibile presso il proprio domicilio, evitando di ricorrere così a ricoveri “impropri”;
- partecipare alla progettazione e alla gestione della rete integrata di servizi territoriali alla persona in età geriatrica, anche mediante una diversificazione dell’offerta delle proprie prestazioni nell’ambito dell’assistenza, secondo quanto disposto dalla normativa nazionale e regionale in materia;
- promuovere e/o realizzare progetti volti all’offerta di soluzioni abitative, di breve, media e lunga durata per soggetti svantaggiati offrendo contestualmente interventi di orientamento, formazione, sostegno e accompagnamento al reinserimento sociale anche mediante l’utilizzo diretto di servizi socio-sanitari della Fondazione e/o attraverso percorsi lavorativi presso la medesima.
- collaborare, nelle sfere di competenza, con le strutture ambulatoriali ed ospedaliere e con i medici di medicina generale, con particolare riferimento ai trasferimenti e alle dimissioni di persone adulte ed anziane con problemi di autosufficienza;
- provvedere direttamente o indirettamente ad ospitare e prestare assistenza a giovani di ambo i sessi in situazione di disagio fisico, psichico e sociale. Sono ospitate, con priorità, persone di ambo i sessi residenti nel Comune di Crema o nei Comuni facenti parte del medesimo distretto sanitario e della provincia di Cremona in particolari condizioni di disagio sanitario, economico, familiare e sociale.
- La Fondazione ha l’obbligo di non svolgere attività diverse da quelle di assistenza sociale e socio – sanitaria e dell’assistenza sanitaria ad eccezione di quelle ad esse direttamente connesse.
- In coerenza con gli scopi sopra descritti e con la vigente normativa, la Fondazione si impegna a partecipare alla progettazione ed alla gestione di un sistema integrato delle reti di servizi alla persona in sinergia con l’Ambito Distrettuale Cremasco ed il suo Piano di Zona.
- Le predette attività sono svolte attraverso l’esercizio di funzioni sanitarie, socioassistenziali e socio-assistenziali a rilievo sanitario con un approccio globale e interdisciplinare; esse sono dirette in via prevalente alla tutela della salute e del benessere dell’utente e si estrinsecano in tutti i variegati possibili interventi coerenti con i bisogni, aventi come finalità la gestione continua e flessibile dei problemi e delle domande delle persone assistite.
La Fondazione ha lo scopo di affrontare la complessità e la molteplicità delle condizioni cliniche presenti nello stesso soggetto dovute all’interazione tra fattori somatici, psicologici, mentali, sociali e familiari, attraverso un approccio integrale, specifico, intensivo e spesso prolungato, in un contesto di collegamento con la rete di servizi territoriali.
La Fondazione, anche in considerazione delle esigenze programmatorie del Comune di Crema e/o dei Comuni del Distretto e delle eventuali decisioni delle Amministrazioni Comunali di organizzare su base distrettuale una struttura pubblica volta ad erogare servizi in ambito socio-assistenziale, si impegna ad utilizzare, su base prioritaria e in accordo con le Amministrazioni Comunali, detti servizi.